il segnalibro
I
l timbro o marchio del pane è un manufatto ligneo, di altezza tra i 10 e i 20 cm, scolpito a tutto tondo, e variamente decorato, costituito da un unico blocco di legno e suddiviso in due sezioni principali: una superiore con una figurazione decorativo – simbolica e una inferiore nella cui base venivano incise le iniziali di un nome. Ogni famiglia ne possedeva uno ed era utilizzato per marchiare la pasta cresciuta, impastata nelle proprie case e poi cotta nei forni a legna della città. Spesso era offerto dall’uomo, come richiesta e pegno d’amore, durante il corteggiamento e le iniziali incise nella base del timbro erano quelle del cognome e del nome del pretendente. Era custodito dalle donne sposate, tra le cose personali e a nessun altro era consentito farne uso. Gli autori di questi timbri altri non erano che i contadini e i pastori che, durante i pascoli e le transumanze, riportavano in quei semplici pezzi di legno tutta la loro maestria e conoscenza di raffigurazioni arcaiche, tramandate attraverso i timbri stessi. Le tipologie raffigurate erano essenzialmente di tipo antropomorfo, zoomorfo, fallico e di ispirazione architettonica.
Rasmussen, Bracco e Annona, Silvestrini, Spera sono nomi di studiosi che, con i loro scritti, hanno costruito una significativa letteratura sul tema “marchio da pane”, dando dignità storica ed espressiva ad uno strumento povero, a cui non trascurabilmente nel 2006 l’allora Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico della Basilicata volle dedicare una mostra allestita negli spazi autorevoli di Palazzo Lanfranchi.
D
i qui nasce l’idea di realizzare una serie di segnalibro dedicati proprio a questo oggetto, simbolo tipico della civiltà contadina materana.
Per renderli unici, alcuni pezzi sono stati realizzati impiegando varie tecniche di intarsio, con l’utilizzo di legni dalle provenienze più svariate e dalle caratteristiche cromatiche, spesso, contrastanti, che ne esaltano la bellezza. Essi simboleggiano l’apertura verso il mondo e la multiculturalità, della Basilicata, un territorio rimasto isolato per millenni e sino a pochi decenni fa, citato solo come esempio arretratezza culturale e vergogna della intera nazione. Invece, per rispetto della territorialità e delle radici culturali del territorio alcuni segnalibro sono stati realizzati con legni rigorosamente autoctoni (cerro, faggio,castagno..ecc).
O
gni segnalibro è corredato di una piccola base in legno, che lo rende ancora più versatile e può essere utilizzato, anche, come oggetto d’arredo e all’occorrenza ritornare alla sua funzione principale. A far da contenitore a piccole serie di timbri, in edizione speciale, è una scatola in legno appositamente realizzata, in grado di ospitare 4 figure diverse figure, realizzate in differenti varianti d’intarsio.